Dismielinizzante o Demielinizzante? Uno Studio sulla CMT1A
Un gruppo di ricerca di Genova, che da anni si occupa di studiare la mielina e la sua evoluzione, ha pubblicato un interessante articolo che migliora la comprensione dello sviluppo delle fibre nervose, aprendo nuovi orizzonti al trattamento della CMT1A
Cos’è la CMT1A?
La Charcot-Marie-Tooth tipo 1A (CMT1A) è una malattia genetica ereditaria che colpisce il sistema nervoso periferico, ovvero i nervi che collegano il cervello e il midollo spinale ai muscoli e alla pelle. È causata dalla duplicazione di un segmento di DNA che contiene il gene PMP22. Questa duplicazione porta a problemi nella formazione della mielina, una sostanza che avvolge e protegge i nervi, permettendo loro di trasmettere segnali elettrici in modo efficiente. Storicamente i problemi di conduzione nervosa sono stati imputati ad una demielinizzazione, ovvero una scarsa copertura, degli assoni, con la guaina mielinica che funge da isolante.
È corretto definire la CMT1A come demielinizzante?
Nell’interessante articolo pubblicato sulla rivista International Journal of Molecular Sciences, un gruppo di ricercatori dell’Unità Operativa Clinica Neurologica – laboratorio di neuropatologia dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e del DINOGMI – Università di Genova, coordinato dalla dott.ssa Lucilla Nobbio, ha provato a dare una risposta a questa domanda, riscontrando grazie al monitoraggio della composizione lipidica della mielina e della struttura delle fibre mieliniche che nella CMT1A è presente un ritardo nella maturazione di questa preziosa guaina.
Un ritardo nella maturazione della mielina
Nei ratti con CMT1A, la mielina si sviluppa più lentamente rispetto ai ratti sani. Questo ritardo è evidente già nei primi giorni di vita.
La mielina nei ratti con CMT1A mostra una composizione lipidica (di grassi) alterata. In particolare, mancano alcuni tipi di lipidi importanti per la funzione della mielina, come gli esosilceramidi e le sfingomieline a catena lunga. Al contrario, ci sono livelli più alti di lipidi tipici delle membrane plasmatiche non specializzate, come le fosfatidilcoline e le fosfatidiletanolamine.
Problemi strutturali nei nervi
I nervi dei ratti con CMT1A mostrano difetti nella crescita degli assoni (le fibre nervose) e nella formazione della mielina. L’analisi morfometrica avanzata ha rivelato un ritardo nell’evoluzione dei parametri geometrici degli assoni e della mielina nei ratti con CMT1A, che appare contemporaneamente all’alterazione lipidica.
La conduzione nervosa
I pazienti con CMT1A mostrano una riduzione uniforme della velocità di conduzione nervosa (NCV) che non cambia significativamente nel corso della loro vita. La NCV media è di circa 20 m/s, simile nei nervi degli arti superiori e inferiori e tra diversi pazienti. Questa riduzione uniforme della NCV è rilevabile già nei primi anni di vita e rimane stabile per decenni, con segni di dismielinizzazione già presenti nei bambini. Il ritardo in termini di composizione lipidica e struttura delle fibre nervose giustificherebbe le alterazioni di conduzione tipiche della CMT1A.
Implicazioni delle scoperte di questo studio
- Comprensione della patologia: Queste scoperte aiutano a capire meglio come la CMT1A influisce sullo sviluppo dei nervi. La malattia sembra essere più una dismielinizzazione (problema nella formazione della mielina) piuttosto che una demielinizzazione (perdita della mielina).
- Sviluppo di trattamenti: Le informazioni ottenute potrebbero portare a nuovi trattamenti che mirano a migliorare la qualità della vita delle persone affette da CMT1A. Ad esempio, intervenire sui percorsi metabolici dei lipidi potrebbe migliorare i parametri geometrici alterati delle fibre mielinizzate e la neurofisiologia.
In conclusione, lo sviluppo dei nervi periferici è un processo complesso e dinamico che è alterato a vari livelli nella neuropatia CMT1A. I risultati dello studio dimostrano un notevole ritardo nella maturazione della mielina e un arresto della crescita degli assoni a uno stadio immaturo. La CMT1A può essere considerata una malattia neuroevolutiva, in cui il sistema nervoso periferico è bloccato nelle prime fasi dello sviluppo.