CKD-510: Un nuovo candidato farmaco da Novartis per la CMT
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Novartis ha firmato un accordo da 1,3 miliardi di dollari con l’azienda farmaceutica sudcoreana Chong Kun Dang Pharmaceuticals (CKD) per sviluppare un farmaco sperimentale per trattare la malattia di Charcot-Marie-Tooth, una rara malattia genetica che colpisce i nervi periferici del corpo.
In base all’accordo, Novartis verserà a CKD 80 milioni di dollari in anticipo, con l’impegno a coprire fino a 1,2 miliardi di dollari nel corso dello sviluppo e dell’approvazione del farmaco. Il farmaco in questione, chiamato CKD-510, che appartiene alla classe degli Inibitori della Istone Deacetilasi 6 (HDAC6), è stato sviluppato per trattare malattie infiammatorie ed è stato designato come farmaco orfano dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti per il trattamento della malattia di Charcot-Marie-Tooth.
Lo status di farmaco orfano viene conferito a un medicinale in fase di sperimentazione per una malattia rara, e tale designazione offre agli sviluppatori incentivi come crediti d’imposta per gli studi clinici qualificati e l’esenzione dai diritti d’uso negli Stati Uniti. CDK Pharmaceuticals sta investendo in ricerca per sviluppare nuovi farmaci innovativi e ha diversificato la propria linea di farmaci, con circa dieci nuovi prodotti in sviluppo, tra cui il Ckd-510. Novartis ha ottenuto i diritti per sviluppare e commercializzare il farmaco al di fuori della Corea, dove Cdk detiene i diritti.
Gli inibitori della Istone deacetilasi 6 (HDAC6)
Gli inibitori dell’HDAC6 potrebbero avere un ruolo importante nella malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT), una condizione genetica rara che colpisce i nervi periferici del corpo. Nella CMT, i nervi danneggiati causano problemi motori e sensoriali, rendendo difficile camminare e svolgere attività quotidiane per via dei sintomi che i pazienti sperimentano.
L’azione di questi inibitori dell’HDAC6 potrebbe aiutare le persone con CMT bloccando la proteina HDAC6, che è coinvolta nei processi infiammatori e nel danno ai nervi. Interferendo con questa proteina, questi farmaci potrebbero contribuire a ridurre l’infiammazione e proteggere le cellule nervose, offrendo nuove prospettive per il trattamento e la gestione dei sintomi della malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT).
Fonte: AboutPharma