HTS, Hand Test System, per la valutazione della funzionalità della mano

Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Prada di commentare la recente pubblicazione scientifica riguardo a HTS, Hand Test System, un innovativo strumento di valutazione della funzionalità della mano. Per questo studio, realizzato con il contributo economico della nostra associazione, la dottoressa ha ricevuto un premio nell’ambito del Congresso ASNP 2020.

La valutazione della funzionalità della mano – Dott.ssa Prada

I pazienti affetti dalla malattia di Charcot-Marie-Tooth presentano sintomi sia agli arti inferiori, sia agli arti superiori. I sintomi possono essere lievi (formicolio, leggera debolezza, qualche inciampo ogni tanto, qualche piccolo dolore), ma anche modesti o gravi (insensibilità, dolori persistenti, crampi, caduta del piede con costante rischio di cadere). Spesso, si riscontrano delle deformità a livello del piede (dita a martello, piede cavo o piatto) e della mano (dita ad artiglio, mano a scimmia, che porta a completa impossibilità di opposizione).

Le Scale di Valutazione (Outcome Measures) per seguire il decorso di una malattia

Nel corso degli anni, i ricercatori hanno applicato e validato molte scale di valutazione per l’arto inferiore, dando importanza ai sintomi che nella maggior parte dei casi si manifestavano in età più giovanile ma, con l’aumento delle conoscenze scientifiche, è diventato evidente che anche l’arto superiore meritasse più attenzione. Ripensando al paziente come un individuo “globale”, infatti, la possibilità di camminare e spostarsi incide sulla sua qualità di vita tanto quanto il poter mangiare una bistecca o potersi lavare e vestire senza problemi.

Dimostrazione dell’efficacia dell’HTS, Hand Test System

Nel nostro articolo, pubblicato sulla rivista Journal of the Peripheral Nervous System, abbiamo cercato di approfondire la conoscenza degli strumenti per lo studio della funzionalità dell’arto superiore. Tuttora, esistono delle scale di valutazione molto valide: il Test di Sollerman (o Hand Function Test) prevede una valutazione molto accurata della mano in relazione alle attività della vita quotidiana, ma è un test abbastanza lungo e richiede un operatore molto ben addestrato. Altri test in genere adottati sono la misurazione della forza e alcuni test di destrezza, come il 9 Hole Peg Test, in cui viene richiesto al paziente di spostare delle pedine su una base. Anche una scala di valutazione globale per il paziente con Charcot-Marie-Tooth, la CMT Examination Score, prevede una piccola parte di valutazione relativa all’arto superiore.

Tuttavia, al momento, non abbiamo a disposizione uno strumento oggettivo che possa essere sensibile al cambiamento e che vada a valutare la destrezza della mano in modo preciso. Per questo motivo abbiamo valutato se Hand Test System (HTS), un guanto ingegnerizzato, potesse essere utile nello studio della funzionalità della mano. Questo guanto nasce diversi anni fa dalla collaborazione di un gruppo di fisiologi e l’azienda ETT di Genova e, nel corso degli anni, ha subito molte trasformazioni. Il gruppo del Prof. Schenone ha messo a punto una sequenza di esercizi da far fare al paziente neuropatico e, nell’ultimo lavoro pubblicato, grazie anche al contributo di ACMT-Rete, ha dimostrato che questo strumento è affidabile, perché le misurazioni sono sovrapponibili anche a distanza di giorni, e valido, perché le misure ottenute con il guanto sono coerenti con le misure ottenute dalle altre scale già validate, citate sopra. Un ulteriore importante elemento è che la misura ottenuta è oggettiva e numerica.

Validation of a new hand function Outcome measure in individuals with Charcot-Marie-Tooth HTS Hand Test System

Prospettive future nell’impiego dell’HTS, Hand Test System

Il prossimo obiettivo dello studio sarà valutare la responsività dello strumento, ovvero la sua capacità di rilevare i cambiamenti nel tempo. Questa è una vera e propria sfida: la malattia di Charcot-Marie-Tooth è una patologia a decorso lentamente progressivo, quindi potrebbero essere necessari anni per capire se questo strumento è adatto a questo tipo di valutazione. D’altro canto, i dati in altre patologie a decorso più rapido sembrano positivi. Inoltre, i dati raccolti in questi anni ci serviranno anche ad avere un’idea del decorso della malattia relativamente ai sintomi nell’arto superiore e a sviluppare percorsi riabilitativi ad hoc.

Avere uno strumento come HTS a disposizione, però, non significa, abbandonare tutti gli altri; il paziente, infatti, è un insieme di sintomi, vissuti, problemi e una sola valutazione sarebbe sempre e comunque una valutazione incompleta. In conclusione, HTS è un nuovo e valido aiuto nella valutazione della mano, è economico e facile da utilizzare. In futuro, potrà essere utile per indirizzare il paziente verso una riabilitazione personalizzata.

Valeria Prada

 

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