Teleriabilitazione e Charcot-Marie-Tooth: Uno studio pilota

Abbiamo chiesto alla neo-dottoressa in Fisioterapia Beatrice Baroni di parlarci del suo studio pilota sugli effetti della Teleriabilitazione per le persone con Charcot-Marie-Tooth

La malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT) è una rara neuropatia ereditaria che colpisce i nervi periferici, causando debolezza muscolare, perdita di sensibilità e deformità articolari, prevalentemenete ai piedi e alle mani.

Poiché attualmente non esistono trattamenti farmacologici specifici, la gestione della CMT si basa principalmente sulla terapia fisica e riabilitativa, l’uso di ausili e ortesi, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, ridurre il rischio di cadute e aumentare l’indipendenza nelle attività quotidiane.

In collaborazione tra ACMT-Rete e ASST Mantova, è stato condotto uno studio pilota per esaminare l’efficacia di un protocollo di teleriabilitazione della durata di sei mesi, integrato al trattamento tradizionale in struttura, su pazienti affetti da CMT.

Obiettivi dello Studio

L’obiettivo principale era valutare gli effetti della teleriabilitazione sulle abilità funzionali dei pazienti, superando le barriere geografiche e logistiche che possono limitare l’accesso alle cure riabilitative. La riabilitazione è fondamentale per i pazienti con CMT, poiché non esistono trattamenti farmacologici specifici per questa malattia. La terapia fisica e riabilitativa, insieme all’uso di ausili e ortesi, rappresenta il principale approccio per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Inoltre, la riabilitazione aiuta a migliorare la qualità della vita dei pazienti, riducendo il rischio di cadute e aumentando l’indipendenza nelle attività quotidiane.

Lo studio ha coinvolto 8 pazienti, suddivisi in due gruppi: sperimentale e controllo. Entrambi i gruppi hanno partecipato a 15 sessioni di riabilitazione tradizionale in struttura. Al termine di questa fase, il gruppo sperimentale ha proseguito con un programma di teleriabilitazione di sei mesi utilizzando la piattaforma di telemedicina Maia Connected Care (Ab Medica), mentre il gruppo di controllo non ha ricevuto ulteriori trattamenti.

Teleriabilitazione: è utile nella CMT?

Dopo sei mesi di teleriabilitazione, i pazienti del gruppo sperimentale hanno mostrato risultati promettenti:
Riduzione del dolore del 18,2%, riduzione dei crampi muscolari del 42,9%, e un incremento della forza muscolare in numerosi muscoli prossimali e distali.
Tuttavia, il gruppo sperimentale ha mostrato una riduzione più contenuta della velocità del cammino rispetto al gruppo di controllo (-6,5% contro -21,8% del gruppo controllo).

Lo studio ha dunque evidenziato il potenziale della teleriabilitazione come strumento per il monitoraggio e il mantenimento delle condizioni cliniche nei pazienti con CMT. Sebbene i risultati non siano statisticamente significativi a causa delle dimensioni ridotte del campione, essi rappresentano una base promettente per ulteriori ricerche. La collaborazione tra ACMT-Rete e ASST Mantova ha permesso di aprire nuove prospettive terapeutiche, suggerendo che la teleriabilitazione potrebbe essere integrata in programmi riabilitativi a lungo termine per migliorare la qualità della vita dei pazienti con CMT.

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